Profilo generico | Registrati! | Gestione profilo
RICERCA TESTUALE
Cerca
La nostra storia, le nostre origini
Le origini
Il Comm.Vittorio Carrara, fondatore della casa editrice, avviò l’attività di copisteria musicale nel lontano 1912. Ben presto trasformò questa passione in attività editoriale concentrando l’attenzione sulla musica sacra e ricreativa. Nel gennaio 1915 varava il primo periodico, “La Schola Cantorum”, periodico mensile di musica corale per uso liturgico seguito da “L’Organista liturgico” periodico di musica facile per organo o armonio. Per le esigenze educative ideò "La Melopea educativa“ periodico di canti, cori e scene per le scuole e teatri. Quello dei canti accademici fu un settore che Casa Carrara trasformò, adattò e ampliò nel tempo, pervenendo alla pubblicazione di testi didattici e sussidi scolastici, repertori strumentali e vocali, trattati e saggi... Oggi Casa Carrara può vantare sette Riviste periodiche e un Catalogo composto da 5000 pubblicazioni suddivise tra opere di musica sacra corale, polifonica, musica vocale profana, musica organistica, pianistica, strumentale in genere, didattica di base, didattica applicata, trattati e saggistica.
La storia recente
Il 12 giugno 2006 è mancato il Comm.Vinicio Carrara, figura storica della nostra casa editrice musicale. Si avvicinava agli 86 anni, ben portati e sostenuti da una forza lavorativa che lo ha visto fino all'ultimo seduto alla sua scrivania. In ufficio, tra redazione e stamperia, c'è stato per 70 anni, salendo dal più basso dei gradini fino alla conduzione, guida assunta proprio negli anni più difficili della musica sacra quando il vento dell'estetica postconciliare rischiava di far cadere i bastioni di una azienda che si era mossa, dal 1912 in poi, nell'ambito della più stretta osservanza liturgica. Vinicio Carrara fu determinato e avveduto in quel periodo: non abbandonò le sue riviste storiche anzi cercò la strada per conferire alle pubblicazioni un più alto pregio artistico; implementò i volumi di musica corale e organistica (sua l'invenzione delle raccolte organistiche affidate alla cura di Alessandro Esposito e alle riviste corali affidate a Luciano Migliavacca); aprì l'editrice all'esperienza della scolastica e della didattica il cui successo consentì al suo gruppo di lavoro di rimanere fedele al solco della tradizione continuando a sostenere il viaggio nella musica sacra e lasciando poi al figlio Vittorio Carrara jr. il compito di allargare i confini del proprio operare nel più largo ambito europeo. Vinicio Carrara ha lavorato in silenzio, sobrio nell'agire come era nel suo costume, fuori dalle polemiche o soffrendole nell'intimo senza però dimostrare all'esterno il benché minimo risentimento. Nei giovani musicisti e giovani collaboratori vedeva una sorta di prosecuzione del suo lavoro, quasi fossero custodi di un lavoro meraviglioso nei sentimenti ma irto di difficoltà nell'evolversi dell'esperienza quotidiana. Pur cosciente di ciò non si è fermato. Fino all'ultimo. Parlava spesso del centenario di Casa Carrara: il 2012 era così vicino e tuttavia così lontano... Non era un insperato anelito di vita. Era lo stupore di vedere ormai prossimi i 5000 numeri d'opus della casa editrice, era guardare ad una data che l'avrebbe reso orgoglioso e certo di aver fatto il suo dovere nei confronti del fondatore che gli aveva consegnato un marchio importante per la storia della musica sacra in Italia e di grande immagine per la sua Bergamo. Quel marchio si è comunque costruito con il contributo di decine e decine di musicisti che a fianco di Vinicio hanno consentito il non disperdersi di valori artistici, la conservazione della buona musica corale, della buona musica d'organo, della buona musica che egli interpretava come il linguaggio della concordia. Queste cose Vinicio Carrara non le ha dette in vita. Le ha fatte. A chi gli è stato vicino il dovere di comunicarlo e ricordarlo.