Messa “Vaticano II”
23,90 €
Canti dell’ordinario per Assemblea, Coro a 4 voci miste, Organo e Ottoni ad libitum
Description
Su temi tratti dall’omonima messa di Luigi Picchi nal 50° anniversario della sua composizione (1965 – 2015).
Ben mezzo secolo è trascorso da quando il maestro Luigi Picchi, direttore della Cappella del Duomo di Como, compose nel 1965 la notissima messa “Vaticano II”.
“Si tratta di uno dei primi esempi, se non il primo, di trasposizione del nuovo Ordinario della Messa in italiano, quasi ad essere la “Messa ufficiale” del Concilio Vaticano II.
Rimane una pietra miliare nella storia della musica liturgica del Novecento: le linee melodiche rispettano in modo ineccepibile la metrica testuale ed hanno in sé una innata solennità che insieme ad una comoda estensione e ad una naturale linearità rendono la messa “Vaticano II” tra le più eseguite nelle nostre comunità parrocchiali”. Come è avvenuto e avviene tutt’ora per la preziosa radice della tradizione musicale della Chiesa che è il Canto Gregoriano, usato come cantus firmus a degno sostegno di nuove architetture armonico-contrappuntistiche, utili a glorificare Dio con arte e bellezza, così nello stesso modo già da qualche anno vengono elaborate le melodie della “Vaticano II”.
A voler celebrare il 50° anniversario della sua composizione, grazie alla sensibilità delle Edizioni Carrara di Bergamo, si pubblica il presente lavoro dove tratto armonicamente e contrappuntisticamente, in maniera unitaria, i pregevoli temi di quattro Canti dell’Ordinario musicati dal Picchi nella messa “Vaticano II”: il Signore pietà nell’Atto penitenziale, il Gloria, il Santo e l’Agnello di Dio.
Come auspicato dalla riforma del Concilio Vaticano II, la forma liturgico-musicale da me adottata è caratterizzata dal dialogo fra schola e assemblea, al fine di assicurare una partecipazione attiva di quest’ultima alla liturgia e, nello stesso tempo, di collocare la schola nella sua precipua funzione di «guida» e di «prestazione solistica». Stessi fondamentali principi in cui molto credeva lo stesso Picchi, tanto da dedicare ad essi gran parte della sua attività artistica.
L’accompagnamento strumentale è naturalmente affidato all’Organo, strumento principe nella liturgia; ad libitum sono previsti gli interventi degli Ottoni (due Trombe in Sib e due Tromboni) con la proficua funzione, in particolari Celebrazioni Eucaristiche, di accrescerne sonoricamente il già alto grado di solennità.
Di notevole praticità per l’esecuzione è la presenza delle parti staccate per il solo coro e per i singoli strumenti a fiato. Ancor più utile è la possibilità, data da un modello grafico fronte/retro, collocato in fondo alla pubblicazione, di creare un pieghevole in formato A5 contenente le melodie per l’Assemblea da dispensare a tutto il popolo con lo scopo di favorire una sua maggiore partecipazione al canto nella liturgia.
“Si tratta di uno dei primi esempi, se non il primo, di trasposizione del nuovo Ordinario della Messa in italiano, quasi ad essere la “Messa ufficiale” del Concilio Vaticano II.
Rimane una pietra miliare nella storia della musica liturgica del Novecento: le linee melodiche rispettano in modo ineccepibile la metrica testuale ed hanno in sé una innata solennità che insieme ad una comoda estensione e ad una naturale linearità rendono la messa “Vaticano II” tra le più eseguite nelle nostre comunità parrocchiali”. Come è avvenuto e avviene tutt’ora per la preziosa radice della tradizione musicale della Chiesa che è il Canto Gregoriano, usato come cantus firmus a degno sostegno di nuove architetture armonico-contrappuntistiche, utili a glorificare Dio con arte e bellezza, così nello stesso modo già da qualche anno vengono elaborate le melodie della “Vaticano II”.
A voler celebrare il 50° anniversario della sua composizione, grazie alla sensibilità delle Edizioni Carrara di Bergamo, si pubblica il presente lavoro dove tratto armonicamente e contrappuntisticamente, in maniera unitaria, i pregevoli temi di quattro Canti dell’Ordinario musicati dal Picchi nella messa “Vaticano II”: il Signore pietà nell’Atto penitenziale, il Gloria, il Santo e l’Agnello di Dio.
Come auspicato dalla riforma del Concilio Vaticano II, la forma liturgico-musicale da me adottata è caratterizzata dal dialogo fra schola e assemblea, al fine di assicurare una partecipazione attiva di quest’ultima alla liturgia e, nello stesso tempo, di collocare la schola nella sua precipua funzione di «guida» e di «prestazione solistica». Stessi fondamentali principi in cui molto credeva lo stesso Picchi, tanto da dedicare ad essi gran parte della sua attività artistica.
L’accompagnamento strumentale è naturalmente affidato all’Organo, strumento principe nella liturgia; ad libitum sono previsti gli interventi degli Ottoni (due Trombe in Sib e due Tromboni) con la proficua funzione, in particolari Celebrazioni Eucaristiche, di accrescerne sonoricamente il già alto grado di solennità.
Di notevole praticità per l’esecuzione è la presenza delle parti staccate per il solo coro e per i singoli strumenti a fiato. Ancor più utile è la possibilità, data da un modello grafico fronte/retro, collocato in fondo alla pubblicazione, di creare un pieghevole in formato A5 contenente le melodie per l’Assemblea da dispensare a tutto il popolo con lo scopo di favorire una sua maggiore partecipazione al canto nella liturgia.
Additional information
Autore | |
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Codice ISMN | |
Genere | |
SubGenres | |
Contenuti | <div><strong>Atto penitenziale</strong></div> <div><strong>Gloria</strong></div> <div><strong>Santo</strong></div> <div><strong>Agnello di Dio</strong></div> <div> </div> <div><strong>I |
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