Attraverso il presente elaborato, è intenzione di chi scrive sollevare la problematica di una “storia della dinamica” nella letteratura organistica tedesca, iniziando dalle prime fonti certe ascrivibili alla citata tematica, per poi seguirne l’evoluzione (se vi è stata) nel corso dei secoli, sino ai primi decenni del 1900.
Ci si propone altresì di comparare brevemente il suddetto soggetto con le medesime realtà estetiche, attinenti all’organo, in nazioni differenti dalla Germania.
Le motivazioni che ci spingono in tal senso sono quelle di rendere maggiormente agevole la soluzione di varie incertezze con le quali numerosi organisti di area non teutonica si scontrano, ogni qualvolta si pongono l’obiettivo di eseguire una composizione romantica contenente   indicazioni dinamiche tipicamente germaniche, affinchè queste non siano mal interpretate dall’esecutore.
Tutto ciò nella piena consapevolezza che, una fedele riproduzione di quanto scritto sul pentagramma, è necessariamente condizionata dagli organi che ogni nazione possiede in un dato periodo storico e che tale presupposto rende inevitabilmente vana la ricerca di una timbrica originaria, la quale verrà sempre filtrata dagli strumenti disponibili.