Curiosa la partenza musicologica, squisitamente mozartiana, che apre le porte allo sguardo sul mondo dell’infanzia, letto attraverso la quotidianità del Mozart bambino. Un bambino speciale che cresce tra i suoni e tra le faccende domestiche di una normale famiglia della Salisburgo della seconda metà del ‘700.
Ma l’aspetto più intrigante di questi appunti è che dal mondo fanciullesco mozartiano, scaturiscono poi le riflessioni di una psicologa e di una neuro psichiatra infantile, le quali dilatano lo spazio di riflessione che non può non colpire un normale padre e madre di famiglia.
Tra musica e indagine sul mondo del bambino particolarmente dotato, la lettura offre più di uno spunto a reinterpretare il proprio rapporto personale con l’universo dell’infanzia, a rileggerlo di nuovo, a rivitalizzarlo e a innovarlo. Quasi a rimetterlo in discussione. Il tono discorsivo e non tecnicistico del testo farà sicuramente intuire l’obiettivo e i destinatari di questo lavoro.
Non si è voluto che gli autori toccassero la loro piattaforma di base perché essa non perdesse freschezza nella sua restituzione alla lettura.