Descrizione

Tre meditazioni sul Natale su testo del Prologo del Vangelo secondo Giovanni.
Esprimere l’ineffabile è, per pura contraddizione di termini, cosa impossibile. Da che l’uomo è consapevole di se stesso, ha sempre cercato di travalicare i limiti della propria umana natura per spingersi oltre, per trovare le radici stesse della propria essenza
in quella “dimensione superiore” che, sola, può appagare l’insaziabile sete di certezze, di verità, di eternità. Penso che l’Arte sia lo strumento privilegiato per avvicinarsi il più possibile a questa dimensione, e che con l’Arte si possano, se non altro,
cogliere brandelli, frammenti di Infi nito.
In tal senso, il Prologo del Vangelo secondo Giovanni è esemplare. Qui il concetto di Eternità, estraneo alle categorie dell’umana ragione, è reso con esito straordinario proprio per la scelta delle parole, per la ripetizione ravvicinata delle stesse, per la
loro disposizione, per l’asimmetria quantitativa dei versetti: tutti elementi che ne fanno un testo poetico in piena regola, capace di proiettare il lettore in una dimensione al di fuori della ragione, permettendogli di intravvedere e percepire un mistero
umanamente inconcepibile.