L’Adagio in Do minore di Wilhelm Adam Valentin Volckmar (1812-1887) è tratto dalla sua corposa Scuola d’organo op. 50: «Orgelschule | Von den ersten Anfängen bis zur höhern Ausbildung | Mit 460 Uebungsstücken | von | DR. WILHELM VOLCKMAR. | Op. 50. | Eigenthum der Verleger. | Leipzig, Breitkopf & Härtel. | Eingetragen in das Vereinsarchiv. | Ent.[ere]d [at] Sta.[tioners] Hall. | 5352.» [Scuola d’organo. Dai primi elementi fino alla più alta formazione, con 460 esercizi], s.a. [data in calce alla Prefazione: «am 1. September 1858.».
Il pezzo costituisce la sezione introduttiva dell’ultimo esteso e articolato Esercizio (in Do maggiore), numero 460 (pp. 299-304), che chiude la Seconda sezione (Brani musicali senza l’utilizzo di un corale, III, Pezzi più difficili, pp. 282-304) della Parte terza della Scuola d’organo.
Questo breve Adagio mostra i tratti salienti della scrittura organistica di Volckmar: fraseologia sintattica tardo-romantica e sinfonica, gusto della pienezza armonica, contrapposizione formale di brevi sezioni, virtuosismo pedalistico (qui caratterizzato dagli insistenti disegni in arpeggio e dai passi a doppio pedale).