Che io possa contemplarti

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Nuova antologia di canti per la Liturgia dei Defunti, con CD allegato

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Descrizione

La liturgia cristiana per i defunti traduce tutta la fede della Chiesa in Cristo risorto e la speranza che essi non siano tolti dal “libro della vita”.

In questa, i testi di preghiera, attestati fin dal sec. VII, sono attinti, quasi interamente, dal Libro dei salmi, per essere detti in persona defuncti, ossia per pregare in nome del defunto. La liturgia della Chiesa attinge in modo copioso alla Parola ispirata dei salmi per esprimere la propria fede nella vittoria di Cristo sulla morte e per chiedere al Padre di ogni misericordia il perdono e la pace per una vita oltre la morte che non conosca tramonto.
«Il Rito delle esequie», promulgato nel 2011 dalla Conferenza Episcopale Italiana, attinge i testi, nella massima parte, dal Libro dei salmi (pp. 425-484). Sono salmi per lo più già noti e comuni, ma che assumono nel rito dei funerali un significato del tutto nuovo. La forma musicale adottata è quella della “salmodia responsoriale” in senso lato: ai versetti del salmo, eseguiti secondo le formule della cantillazione da parte di un cantore si alternano antifone a se stanti, affidate all’assemblea.
I responsori, desunti dal repertorio gregoriano e tradotti nella lingua parlata, rappresentano una criticità per quanto riguarda la realizzazione melodica.
Infine, sono proposti alcuni canti in lingua latina «per una adeguata valorizzazione del canto gregoriano in quanto canto proprio della liturgia romana» (p. 425). Le melodie gregoriane non hanno certo bisogno di questa motivazione per rimanere nella liturgia. La loro qualità primaria è quella di essere la “preghiera” stessa della liturgia: una mirabile forma di vissuta elevazione spirituale, collaudata per secoli, nonché un monumento ed una eredità culturale insuperata di simbiosi tra testo e melodia, di una originaria forza espressiva e sonora.
La redazione del presente volume è stata improntata ai criteri di una scelta di testi idonei alla liturgia, alla luce dei vari momenti celebrativi (p. 67), delle varie forme musicali e dell’intervento dei vari attori della celebrazione.
I testi sono attinti dai salmi e da altre fonti bibliche ed ecclesiastiche, a motivo della loro importanza tradizionale nella preghiera per i defunti. Si è dato spazio anche a qualche composizione letteraria di autori contemporanei, che non fosse improntata allo stile della “canzone religiosa”.
Le forme musicali vanno dalla salmodia responsoriale all’antifonia strofica, con e senza ritornello, fino al tropario (Che io possa contemplarti).
Del tutto inedite sono le composizioni polifoniche ed alcune monodiche, comprese quelle della salmodia responsoriale. Gli attori sono gli stessi di qualsiasi celebrazione liturgica: il salmista, il cantore, la schola e l’assemblea.
L’elaborazione polifonica tiene conto della presenza sia di grandi che di piccole scholæ e, in assenza di queste, del cantore che esegue la melodia del soprano. In nessuno dei canti proposti è esclusa la partecipazione dell’assemblea.
La registrazione annessa costituirà un prezioso strumento per apprezzare ed apprendere con più facilità le melodie.

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