……..non abbiamo dinanzi nè il trattato di organaria, nè il manuale di tecnica costruttiva,nè la minuziosa ricostruzione storico-filologica di un’epoca della factura d’orgue in un dato paese e neppure il testo di esegesi musicale, o d’interpretazione di uno specifico stile o autore. Niente affatto. Si è al contrario, in presenza di un racconto il cui protagonista è uno strumento musicale.
Nel corso di questo “recit” l’autore rivive e trasmette con singolare capacità poetica i tratti essenziali d’un lungo itinerario di musicista, interprete, progettista e teorico. Riguardo a cosa? All’organo ovviamente, che ha “soggiogato” Guillou ancora fanciullo  e che per gradi Guillou è riuscito a “soggiogare” a sua volta, dapprima sotto il profilo tecnico -esecutivo e po attraverso una comprensione via via più analitica e meditata – in senso davvero “omni-sostanziale”.