La musica dei primi cristiani è un tema che apre le porte ai sogni… Che sappiamo di questi uomini, se non che hanno avuto l’onore del battesimo del sangue e che a molti di essi la chiesa accorda appena la menzione: “ Hai sofferto?”…
…Eppure questi uomini, che a noi sembrano fantasmi, hanno vissuto, sono stati creature di carne e di sangue e hanno sofferto per la loro fede liberamente scelta. Le domande si affollano: che cos’erano? Che cos’era la musica per loro? Quale era la musica che il loro culto comportava?…
…Ciò che vogliamo cercare di comprendere è l’atteggiamento che assunse nei confronti di quest’arte la gerarchia regolare della chiesa: ciò che essa ricevette, sviluppò e creò. Ma poiché ai nostri occhi la parola “musica” evoca l’idea di un’arte fine a se stessa, l’idea dell’invenzione musicale, di una grazia superiore che riempie
la vita, di una occupazione intellettuale che assorbe ogni istante di professionisti allenati sin dall’infanzia, comprendiamo male come la musica possa collegarsi al mondo di una clandestinità cristiana nelle catacombe.
L’istante successivo ci trova stupiti dalla complicazione del canto piano e del canto gregoriano…